Il turismo, sebbene da un lato rappresenta una delle più grandi e diffuse attività economiche al mondo che, negli ultimi cinquanta anni, ha generato ricchezza, occupazione e sviluppo del territorio; dall’altro ha un rilevante impatto sull’ambiente e, di conseguenza, sulla crisi climatica globale.
E’ infatti ormai noto che essendo il settore che attrae maggiori investimenti per la realizzazione di aeroporti, ferrovie, porti, strutture ricettive; è quello che più contribuisce alla creazione di paesaggi e strutture artificiali, spesso a discapito del valore paesaggistico e delle risorse ambientali di un territorio.
Inquinamento, erosione e un maggiore aumento delle inondazioni e dei danni causati dalle tempeste, nonché un impatto rilevante sulla flora e fauna di un territorio, sono solo alcune delle conseguenze di un turismo sfrenato e poco attento all’ambiente. Nel tempo, potrà addirittura contribuire ad una carenza di acqua ed energie, a causa dell’eccessivo sviluppo e di normative ambientali poco applicate.
Il settore turistico, nonostante i numerosi aspetti negativi, è in continua crescita: si stima che nei prossimi 10 anni aumenterà di circa il 4%. E’ in proiezione di questi dati che bisogna andare nella direzione di un turismo più sostenibile, attento all’ambiente e nel pieno rispetto delle future generazioni.
“La sostenibilità in questo settore è impossibile”, è ormai convinzione comune. Ma è davvero così?
Il 2017 è stato dichiarato l’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite); nonostante ciò sono ancora poche le aziende che hanno fatto della sostenibilità la propria mission.
In seguito all’impatto disastroso della pandemia, in cui il settore turistico è stato quello maggiormente colpito, sta diventando sempre più forte la necessità di un turismo sostenibile attraverso un continuo processo che ha come obiettivo finale la conservazione della biodiversità e l’azione per il clima. Governi, investitori e società di gestione, attraverso incentivi fiscali e investimenti, sono sempre più impegnati al riguardo, anche nel rispetto dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, incentrata sul rispetto dei 17 Sustainable development goals: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili; garantire modelli di consumo e produzione sostenibili; intraprendere azioni urgenti per il cambiamento climatico e i suoi impatti; proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, arrestare e investire il degrado del suolo e arrestare la perdita della biodiversità sono solo alcuni dei 17 obiettivi.

E’ questa la direzione verso cui si va; sono sempre più i Paesi che sposano la sostenibilità all’interno dei loro progetti. E’ il caso del Portogallo, qui il Progetto Rout-e consiste nella realizzazione di itinerari sostenibili, percorribili mediante moto elettriche, che mirano a promuovere non solo la mobilità sostenibile, ma il contatto con la natura e la gastronomia locale.
Numerose sono anche le compagnie aeree che hanno fatto della riduzione al minimo delle emissioni di gas serra la propria mission. In questo modo, oltre a risparmi significativi e una migliore reputazione del marchio, traggono vantaggio anche dall’attirare clienti che hanno a cuore temi ambientali. Alcuni sondaggi condotti da Booking e Expedia sottolineano proprio come la richiesta di viaggi sostenibili sia aumentata da parte dei consumatori, tanto da diventarne una priorità.